Tra Chiesa-Stato e Stato-Chiesa: l'attualita' del pensiero storico-politico di Gilbert Dagron
Dopo avere proposto in apertura, a mo’ di exergo, una breve intervista, pubblicata su “La Stampa” il I dicembre 1997, testimonianza del Gilbert Dagron vivo e conversativo, conosciuto e ammirato accanto al Gilbert Dagron accademico, questo ricordo del grande studioso e maestro ripercorre la sua lunga e brillante carriera di intellettuale – ivi compreso il suo stretto legame con l’intelligencija moscovita d’oltrecortina –, per soffermarsi, fra i molti temi della sua riflessione e produzione scientifica, sulla sua analisi del rapporto tra Stato e Chiesa, o meglio del rapporto tra ideologia e religione, sempre suscettibile alla degenerazione nelle opposte, eppure parallele, deformazioni del totalitarismo e dell’integralismo. In particolare, si esamina la sua opera Empereur et prêtre in rapporto al cesaropapismo bizantino e alla sua interpretazione nell’islam nella figura del khalîfa, oggetto nel mondo odierno di tendenziose e pericolose mistificazioni. Riaprendo il dossier di Bisanzio con i sottili, affilati strumenti storici che l’onestà intellettuale, l’intelligenza politica e la minuziosa erudizione di Dagron ci hanno consegnato, riandando alle radici bizantine del rapporto tra Chiesa e Stato e tra potere politico e potere religioso, è possibile dissipare alcuni pregiudizi che oscurano la nostra percezione di quello che oggi viene impropriamente chiamato “scontro di civiltà”.